Dal miele dello Zambia al caffè sostenibile di Parma un’agricoltura rigenerativa

Dal miele dello Zambia al caffè sostenibile di Parma un’agricoltura rigenerativa

Nzatu: un progetto africano che sboccia a Parma

Le sorelle Gwen Jones e Denise Jones Madiro

Dalle api dello Zambia al caffè etico di Parma, la storia di Nzatu è un viaggio affascinante che unisce passione, solidarietà e impegno per un futuro sostenibile. Nata dall’idea di due sorelle zambiane, Gwen Jones e Denise Jones Madiro, Nzatu è un’azienda che ha come obiettivo principale quello di migliorare la vita delle comunità rurali africane attraverso l’apicoltura e la promozione di pratiche agricole rigenerative.

Njuki CoffeArtcafè

Dalla savana all’Emilia Romagna

Grazie a una partnership con Artcafè, Nzatu approda in Italia e sceglie Parma come prima tappa per presentare il suo caffè Njuki. Un caffè speciale, frutto di una filiera etica e sostenibile che coinvolge direttamente i produttori locali.

Nzatu Africa Sustainable

Un modello di business sostenibile

L’approccio di Nzatu si basa su un modello di business che va oltre la semplice produzione e commercializzazione di prodotti. L’azienda si impegna a valorizzare le risorse locali, a tutelare l’ambiente e a creare opportunità di sviluppo economico per le comunità rurali.

Nzatu Food Group

Agricoltura rigenerativa: un futuro possibile

Promuovendo l’agricoltura rigenerativa, Nzatu contribuisce a ripristinare la fertilità del suolo, a ridurre l’impatto ambientale e a migliorare la qualità dei prodotti. Un modello di sviluppo che guarda al futuro e che offre un’alternativa sostenibile all’agricoltura industriale.

Nzatu Founding Team

Una partnership vincente

Al fianco delle due fondatrici zambiane, troviamo anche gli italiani Andrea Chiesi e Michele Sofisti, appassionati di conservazione della fauna selvatica, che hanno sposato in pieno il progetto Nzatu.

Njuki Coffe Project

Un caffè che fa la differenza

Scegliendo il caffè Njuki, non solo gustiamo un prodotto di alta qualità, ma contribuiamo anche a sostenere un progetto che ha come obiettivo quello di creare un futuro migliore per le comunità rurali africane. sono uniti assieme al giovane climate economist originario dell’India, Prithvi Naik, che da anni fa base a Berna.

L’obiettivo è di creare progetti in armonia con la natura e senza deforestazione ma anzi aiutando le comunità a crescere nel rispetto dell’habitat naturale e della biodiversità. Nzatu aiuta con programmi di training sul posto presso le comunità e con controlli sulla qualità finale dei prodotti agricoli.

Il nome Nzatu, in  lingua locale significa “nostro” ed è stato scelto per indicare che ogni aspetto del progetto appartiene ed è condiviso con i partner e con il territorio. Oggi Nzatu lavora in 15 Paesi dell’Africa sub-sahariana, collegando piccoli produttori locali con i mercati e trattando, miele, cera d’api, caffè, cacao, cereali antichi e altre produzioni.

Per il caffè rivolto ai consumatori, Nzatu si è associata al marchio storico di Parma Artcafè ed alla piattaforma di distribuzione online Urban Afrique ad Atlanta in USA.

La partnership con Artcafè nasce dal coniugare l’idea del caffè Artcafè, che riflette la cultura del passato di una terra ricca di tradizioni e di arte culinaria come Parma, esempio di eccellenza e gusto e nominata dall’Unesco come Creative City of Gastronomy, ai valori di sostenibilità ambientale e sociale cuore delle attività di Nzatu. Nasce così il caffè Njuki (miele nelle varie lingue locali, infatti le coltivazioni hanno un duplice scopo, quello di fornire il caffè nei 

periodi di raccolta e quello di  favorire l’apicoltura nei periodi di ripresa vegetativa della pianta da caffè così da garantire un supporto economico alle comunità in ogni periodo) di qualità arabica dell’Uganda ma che in futuro potrà offrire caffè di varie altre provenienze come Tanzania, Angola, DRC, Etiopia etc. 

Il caffè è proposto sia in grani che macinato in confezioni da 250 gr. Sono inoltre disponibili anche le bustine ad infusione. 

Infine Nzatu, tramite partner tecnologici internazionali offrirà il tracciamento e la certificazione delle coltivazioni anche per le nuove norme contro la deforestazione della Comunità  Europea, per un acquisto responsabile.

Michele Sofisti

Michele Sofisti, partner di Nzatu, spiega: “Ho sposato il progetto Nzatu anche per il legame con la mia storia personale. Nasco infatti professionalmente come geologo e dopo un percorso nel settore privato da anni mi sto dedicando con passione alla protezione della Natura. Collaboro in Sud Africa con la The Global Conservation Corps e sono Advisor della NGO americana Resolve.ngo  – sottolinea – In generale la protezione del wildlife in Africa e altrove, mi sta a cuore e mi batto attivamente per la sua conservazione. Come Andrea , cerco di aiutare a proteggere specie a rischio come rinoceronti ed elefanti o leoni che stiamo letteralmente eliminando senza pietà dalla scena. Ma anche per lupi e orsi in Europa. L’impatto sociale credo aiuti in questo, con ragione mi è stato piu volte detto in Africa: Inutile parlare di conservazione se una comunità non ha cibo o acqua per sostenersi”.

Andrea Chiesi

Andrea Chiesi, che fa parte dei fondatori di Nzatu, dice: “Il progetto Nzatu nasce con l’intento di avere un impatto significativo nel Mondo. Dopo anni di missioni di conservazione in territorio africano credo che il vero risultato si possa ottenere collaborando sostenibilmente con le comunità locali, creando opportunità economiche e sociali in loco. Le nostre collaborazioni con chi si occupa di conservazione animale vanno proprio in questa direzione, per le chiare sinergie che si possono creare localmente. Noi cerchiamo di chiudere il cerchio,  collegando i produttori africani con i compratori in Occidente ed in Asia, garantendo qualità, tracciabilità ed un equo compenso. In questo modo si può creare un impatto concreto e durevole”.

Luca Montagna

Luca Montagna, Ceo di Artcafè spiega: ”Artcafè si basa su valori come la qualità, l’eccellenza e la cura artigianale. È per questo che ho immediatamente riconosciuto nel progetto di Nzatu qualcosa di affine alla nostra filosofia. Con il caffè Njuki, stiamo presentando un prodotto che non solo rispetta questi standard, ma incarna anche un modello di business sostenibile e responsabile. In qualità di torrefattore, so bene quanto sia fondamentale il controllo su tutta la filiera produttiva. Ecco perché la nostra partnership con Nzatu ha un valore speciale: condividiamo l’impegno per la qualità del prodotto, ma anche per la sostenibilità sociale e ambientale”.

Artcafè Infusion

NJUKI, il caffè in grani e gli altri prodotti

Il caffè Njuki viene coltivato da piccole imprese locali che favoriscono l’inserimento lavorativo e il sostegno economico autonomo delle comunità locali in Uganda. Sarà distribuito da Artcafè in Europa, da Urban Afrique in Nord America e da Nzatu stessa in Asia.

Il miele è di provenienza Zambia con la possibilità di produzioni da altri Paesi. Alcuni progetti, in Zimbabwe e Uganda sono oggi in sviluppo assieme ad alcune grandi Organizzazioni per la protezione del wildlife Great Plains Foundation e LA Earth Organisation.

Tra i prodotti che fanno parte dell’offerta rigenerativa di Nzatu anche grandi quantitativi di cacao di provenienza Ghana, Camerun, Costa d’Avorio, Nigeria.

Tracciabilità e certificazioni dei prodotti NZATU

I partner tecnici di Nzatu sfruttano la potenza della Blockchain per garantire la tracciabilità end-to-end degli alimenti e degli impollinatori. Attraverso le catene di produzione forniscono una misurazione digitale, rendicontazione e verifica (DMRV) per ottenere dati sul carbonio e per rispettare gli impegni sul clima e gli obiettivi di sostenibilità.

Oltre alla tracciabilità, i partner di Nzatu controllano l’impronta di carbonio e il relativo assorbimento lungo tutta la filiera, rispettando così la conformità all’EUDR (European Deforestation-free products Regulation).

Nzatu, una storia di sostenibilità e food quality

Nzatu nasce in Zambia dall’idea di due sorelle Gwen Jones e Denise Jones Madiro. Cresciute in comunità rurali che dopo gli studi internazionali, legate alla loro terra di origine hanno voluto creare un progetto che potesse avere delle ricadute positive in Africa e nel mondo.

Denise rimasta in Africa, oggi vive tra lo Zambia e il Sud Africa mentre Gwen, imprenditrice, si è trasferita in Texas oltre venti anni fa, dedicandosi al “food safety” ed diventando advisor presso il World Food Bank. 

Presto Nzatu affascina anche Michele Sofisti, geologo e appassionato di biodiversità e natura, Andrea Chiesi, imprenditore impegnato nella conservazione del wildlife e con grandi esperienze in Africa, e Prithvi Naik, climate economist di origine indiana residente a Berna, che ne sposano i valori.

Nzatu advisor to the board

Nzatu, un progetto per l’ambiente che fa sistema

Proteggere l’ambiente e l’ecosistema è l’obiettivo di Nzatu, e lo fa anche grazie alla partnership con una serie di Organizzazioni di Wildlife Conservation, tra cui la GLobal Conservation Corps (GCC) o la Great Plains 

Foundation di Derrick e Beverly Joubert (National Geographic Explorers e film award winners). Nzatu ha creato anche un Advisory Board di cui fanno parte importanti professionisti tra cui l’Ambasciatore Giuseppe Mistretta a capo alla Farnesina dei rapporti Italia Africa, la Dottoressa Ameenah Gurib-Fakim, ex Presidente delle Mauritius, top speaker a Parigi 2015 e inserita tra le donne piu’ influenti d’Africa; Terry Garcia ex VP National Geographic Society, Keegan Goudiss, grande esperto di comunicazione digitale, già a capo della campagna digitale Bernie Sanders, Indrani Pal-Chauduri fotografa, regista di film, oggi impegnata nella sensibilizzazione della protezione dell’ambiente. In corso di realizzazione il Film The Regeneration Generation,  docufilm sulle popolazioni native dell’Amazzonia e di altri Paesi del Mondo, Indrani è coinvolta attivamente al WEF di Davos e alle varie COP tra cui la prossima in Colombia su biodiversità.

Per rendere il progetto più fruibile anche a livello mondiale, si è deciso di creare l’HQ in Svizzera, creando la NZATU EUROPE SA e aprendo due uffici locali gestiti da Denise in Zambia e Sud Africa. 

Tra i partner tecnologici e di sistema figurano The Regenerative Society Foundation creata da Andrea Illy ed il Nobel Jeffrey Sachs, con la società TreBee; Producers Trust in USA, Restor (ETH Zurigo) Sustainable Swiss 

coffee platform, TraceX technologies from Bangalore in India, Seeds&Chips in Milano.

Ad ottobre faranno parte del network Nzatu anche NZATU Food Group ASIA ad HK.

Business model per un’economia sostenibile

Tutti i prodotti Nzatu nascono con il proposito di diffondere e sostenere a 360 gradi la sostenibilità delle comunità e dell’ambiente a fronte dei cambiamenti climatici e dei conflitti sociali a cui stiamo assistendo.

Migliaia di ettari di terreno e decine di migliaia di piccoli coltivatori sono coinvolti attraverso cooperative di aggregatori con cui Nzatu lavora.

Nzatu è una società di impatto e lo scopo principale è riuscire a creare un’economia sostenibile e di lunga durata per le comunità con cui entra in contatto. Infatti, sono tre gli obiettivi che si pone:

1. Impatto sociale per le comunità di coltivatori in Africa creando un’economia e introiti che permettano alle famiglie di stabilizzare la loro vita, riducendo una serie di problemi importanti, tra cui, mancanza di educazione scolastica, matrimoni e prole in giovanissima età per le ragazze, gender equality etc.

2. Wildlife Conservation lavorando con le organizzazioni partner per proteggere le specie a rischio e la biodiversità tutta. 

Esempi virtuosi sono il progetto dei coltivatori di caffè in Uganda legato alla LA Earth Organisation. Con la vendita del caffè, oltre al sostegno di 3000 piccoli coltivatori, una quota aiuterà l’Organizzazione di Conservazione per proteggere il wildlife ed il progetto per la produzione di miele in Zimbabwe con la Great Plains Foundation.

3. Mitigazione del cambiamento climatico promuovendo l’agroforesteria e quello che si chiama intercropping per fare dell’agricoltura rigenerativa. 

L’anno prossimo partirà un progetto in Zambia di 7000 ettari che saranno piantati a Moringa e arricchiti da apicoltura e potenzialmente pronti per biodiversity credits e carbon credits che saranno condivisi con i contadini locali che collaborano al progetto. NZATU è un progetto di agricoltura rigenerativa che ha l’obiettivo di produrre cibo sostenibile senza interferire con le risorse naturali e preservando l’habitat della fauna selvatica africana.

NZATU porta avanti attività di formazione e sostegno alle piccole e medie imprese che si occupano di produzione di miele e di chicchi di caffè.

NZATU è nata in Zambia dalla visione di due sorelle che credono che l’agricoltura rigenerativa possa essere una soluzione da adottare per creare valore in Africa, per l’Africa.

Ennio Barbieri fondatore di Lentium