Il Parmigiano Reggiano e gli Stati Uniti: una partnership per il futuro
Reggio Emilia, 29 ottobre 2024 – Il Consorzio del Parmigiano Reggiano continua a rafforzare la sua presenza a livello internazionale. Durante il recente Gala organizzato dalla National Italian American Foundation (NIAF) a Washington DC svoltasi all’OMNI Shoreham Hotel, una delegazione guidata dal presidente Nicola Bertinelli ha incontrato importanti rappresentanti istituzionali italiani negli Stati Uniti, al fine di discutere del futuro del Parmigiano Reggiano e delle Indicazioni Geografiche Protette (IGP) nel mercato americano.
Un incontro di alto livello
L’incontro, tenutosi durante il prestigioso evento della NIAF, ha visto la partecipazione di Mariangela Zappia, ambasciatrice d’Italia negli Stati Uniti, Emanuele di Lorenzo Badia, Ufficio affari economici, commerciali e scientifici dell’Ambasciata, e Robert Allegrini, presidente NIAF. Un’occasione unica per discutere delle sfide e delle opportunità del mercato statunitense per il Parmigiano Reggiano e per sottolineare l’importanza di una collaborazione sempre più stretta tra Italia e Stati Uniti nella tutela e promozione dei prodotti agroalimentari di qualità.
Il futuro del Parmigiano Reggiano negli USA
Il Consorzio del Parmigiano Reggiano, da sempre impegnato nella tutela e promozione del proprio prodotto, ha sottolineato l’importanza di un riconoscimento sempre più ampio delle indicazioni geografiche protette negli Stati Uniti. La presenza di numerosi imitatori del Parmigiano Reggiano sul mercato americano rappresenta una minaccia non solo per il Consorzio, ma anche per i consumatori americani, ingannati da prodotti di qualità inferiore.
Per il Parmigiano Reggiano, gli Stati Uniti sono il più grande mercato estero, con oltre 14.000 tonnellate esportate nel solo 2023 (+7,7% rispetto al 2022), pari al 22,5% della quota export. Inoltre, nel primo semestre 2024, le esportazioni hanno segnato un +21,7% sullo stesso periodo del 2023 (7.736 tonnellate vs 6.359). Proprio per sostenere la crescita in questo Paese, oltre a consolidare nel 2024 un forte investimento per attività di digital e influencer marketing, un’intensa attività di pubbliche relazioni e media relations, partecipazione a fiere ed eventi, attivazione e presidio dei punti vendita e supporto agli operatori, il Consorzio ha ufficializzato lo scorso 27 luglio (anniversario dei 90 anni dalla fondazione) l’apertura di un ufficio operativo (corporation) negli Stati Uniti. Questa corporation ha quattro funzioni principali. La prima è avere una maggiore efficacia nelle operazioni di tutela e vigilanza nel mercato a stelle e strisce. La seconda è promuovere la ricerca sulle specificità del mercato, ad esempio per adottare packaging più vicini a ciò che i consumatori americani chiedono. La terza è impostare attività b2b e b2c per fare cultura di prodotto verso gli operatori commerciali e verso i consumatori finali, per informarli sulle distintività del Parmigiano Reggiano rispetto agli altri formaggi a pasta dura. La quarta è rafforzare le relazioni istituzionali con il mondo economico-politico.
«Per il Parmigiano Reggiano, gli Stati Uniti sono il principale mercato al di fuori dell’Italia, con oltre 14.000 tonnellate esportate nel solo 2023, pari al 22,5% della quota export», ha dichiarato Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano. «Gli USA sono un Paese che ama la cucina italiana, dov’è fondamentale comunicare il vero valore del Parmigiano Reggiano: un prodotto unico, artigianale, naturale e con una storia millenaria. Tuttavia, siamo preoccupati dal rischio che prenda piede un contesto di misure restrittive al libero commercio dei latticini, in cui vengano presi provvedimenti di tutela che influenzino il mercato colpendo in maniera indiscriminata anche chi, come noi, copre meno del 5% del mercato dei formaggi duri e viene venduto a un prezzo doppio di quello dei Parmesan locali. Riteniamo che imporre dazi su un prodotto Dop come il Parmigiano Reggiano aumenterebbe solo il prezzo per i consumatori americani, senza proteggere realmente i produttori locali. È una scelta che danneggia tutti. Il Consorzio crede invece in una collaborazione tra Italia e Stati Uniti, basata sul reciproco riconoscimento delle eccellenze. Vogliamo lavorare con le istituzioni, le associazioni e le imprese per costruire un futuro in cui i prodotti di qualità, come il Parmigiano Reggiano e le specialità americane, possano circolare liberamente in entrambi i Paesi, senza barriere all’ingresso. L’adozione di dazi contro le Indicazioni geografiche va considerata come uno strumento “non etico”, dannoso per prodotti che sono un vero e proprio patrimonio delle zone d’origine, da cui non possono essere per loro natura delocalizzati, e che rappresentano una vera e propria ricchezza che garantisce lo sviluppo dei territori e ne garantisce la sostenibilità sociale. Siamo pronti a collaborare con il NIAF, l’Ambasciata e tutti i nostri partner americani per promuovere questa visione e costruire un futuro più equo e sostenibile».
Obiettivi futuri
L’incontro con l’ambasciatrice italiana e i rappresentanti della NIAF ha rappresentato un importante passo avanti verso il raggiungimento di questi obiettivi. Il Consorzio del Parmigiano Reggiano continuerà a lavorare a stretto contatto con le istituzioni italiane e statunitensi per garantire una maggiore tutela del Parmigiano Reggiano e per promuovere una cultura del cibo di qualità. Al centro dell’attenzione, la situazione geopolitica instabile e la necessità di una sempre più stretta collaborazione tra Italia e Stati Uniti attraverso un impegno attivo e proattivo del Consorzio Parmigiano Reggiano.