Il Parmigiano Reggiano di Montagna: un successo in crescita

Il Parmigiano Reggiano di Montagna: un successo in crescita

Il Parmigiano Reggiano prodotto in montagna continua a registrare numeri da record. Come confermato dai dati presentati dal Consorzio durante la 58a Fiera del Parmigiano Reggiano a Casina, nel 2023 sono state prodotte oltre 861.000 forme, con un aumento dell’11% rispetto al 2016. Un risultato che testimonia l’efficacia delle politiche di sostegno messe in atto dal Consorzio per valorizzare questo prezioso prodotto.

La certificazione “Prodotto di Montagna”

La certificazione “Prodotto di Montagna”, introdotta nel 2016, ha dato un forte impulso alla produzione di Parmigiano Reggiano nelle zone montane. Nel 2022 sono state prodotte oltre 228.000 forme certificate, con un incremento del 28% rispetto al 2016. Questo dato dimostra come i consumatori apprezzino sempre di più le caratteristiche uniche del Parmigiano Reggiano di montagna, legato a un territorio e a una tradizione secolari.

Un futuro promettente

I risultati ottenuti negli ultimi anni sono estremamente positivi e fanno ben sperare per il futuro. Grazie al Piano di Regolazione Offerta, che ha previsto misure specifiche a sostegno dei produttori e dei caseifici di montagna, si è riusciti a invertire una tendenza alla decrescita che aveva caratterizzato il settore negli anni precedenti. Oggi, il Parmigiano Reggiano di montagna rappresenta un’eccellenza riconosciuta a livello internazionale e contribuisce in modo significativo allo sviluppo economico delle zone montane. Nel 2023, dunque, più del 21% della produzione totale si è concentrata negli 83 caseifici di montagna sparsi tra le province di Parma, Reggio Emilia, Modena e Bologna a sinistra del fiume Reno, che impiegano oltre 800 allevatori. Ciò ha reso possibile il mantenimento dell’agricoltura in zone altrimenti abbandonate e ha contribuito allo sviluppo di una società modernamente agricola e di un paesaggio riconoscibile e apprezzato sia dai suoi abitanti, sia dal circuito del turismo di qualità. Altro segnale positivo è rappresentato dai cambiamenti generazionali all’interno dei caseifici: l’età media dei produttori si è abbassata dai 57 anni di media prima del 2016 ai 30-40 di oggi, segnale che manifesta la fiducia che i giovani investono nel Parmigiano Reggiano.

La presentazione dei dati è avvenuta in un momento particolare per il Consorzio: il 27 luglio si sono infatti festeggiati i 90 anni della fondazione dell’organismo che ha la funzione di tutelare, difendere e promuovere questo prodotto millenario, le cui radici affondano nel Medioevo, salvaguardandone la tipicità e pubblicizzandone la conoscenza nel mondo. Proprio questo è stato il giorno scelto dal Consorzio per sancire l’apertura dell’ufficio (corporation) negli Stati Uniti, primo mercato estero della Dop (avvenuta grazie alla collaborazione dello Studio Tarter Krinsky & Drogin per gli aspetti legali USA, dello Studio Funaro & Co. per gli aspetti fiscali USA, e dello Studio Bird & Bird per gli aspetti legali e fiscali crossborder), per avere una maggiore efficacia nelle operazioni di promozione e di tutela nel mercato a stelle e strisce.

Nicola Bertinelli, Presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano

«Il Parmigiano Reggiano contribuisce a fortificare l’economia e a preservare l’unicità dell’Appennino emiliano», ha dichiarato Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio. «È il più importante prodotto Dop ottenuto in montagna, con più del 21% della produzione totale concentrata in ben 83 caseifici sui 292 consorziati. La differenza delle Dop rispetto a tante altre realtà economiche è che l’attività non può essere delocalizzata, e pertanto il fatturato diventa automaticamente “reddito” per la zona di origine. Se a ciò aggiungiamo che nel 2021 un turista straniero su due ha visitato il nostro Paese in funzione dell’enogastronomia, risulta lampante l’importanza della Dop per lo sviluppo del turismo esperienziale in questi luoghi. Per il Consorzio, sono il territorio e la comunità che lo abita il bene più prezioso e il nostro intento è quello di impegnarci sempre di più per preservarli ed essere un modello di sostenibilità ambientale, economica e sociale».

Per Guglielmo Garagnani, vicepresidente del Consorzio,«la produzione nelle zone di montagna è da sempre una delle caratteristiche salienti del Parmigiano Reggiano. È stato fondamentale che il Consorzio introducesse interventi per la diffusione e la valorizzazione del “Prodotto di Montagna”, e che continui a farlo anche negli anni a venire: queste aree soffrono di condizioni svantaggiate e maggiori costi di produzione, ma la permanenza di una solida produzione agricola-zootecnica rappresenta un pilastro economico e sociale di interesse non solo per la comunità locale, ma per tutti. Preso atto dei risultati raggiunti con il consolidamento della lavorazione del Parmigiano Reggiano nelle zone dell’Appennino, ora la sfida è riuscire a rafforzare il valore commerciale del “Prodotto di Montagna” e promuoverne il valore aggiunto, per avere un posizionamento nel mercato che riesca a rendere sostenibile tale produzione nel tempo».


È proprio per valorizzare e promuovere il Parmigiano Reggiano “Prodotto di Montagna” che da venerdì 2 a lunedì 5 agosto si terrà la 58a Fiera del Parmigiano Reggiano di Casina: quattro giorni di spettacoli, dj set, balli, mostre, gare, aperitivi e giochi pensati per tutti, adulti e bambini, per portare nel comune dell’Appennino reggiano arte e divertimento, e soprattutto l’eccellenza produttiva locale. In particolare, saranno ben 41 i caseifici di montagna che parteciperanno alla Fiera per presentare i propri “gioielli”, offrendo a tutti i visitatori degustazioni con la possibilità di acquisto. Sarà inoltre presente uno stand in cui si potrà partecipare a degustazioni curate da APR (Associazione Assaggiatori Parmigiano Reggiano) e comprare il Parmigiano Reggiano di montagna prodotto nelle quattro province della zona geografica. Inoltre, domenica 4 agosto alle ore 20:30 presso l’incrocio tra Via Roma e Via Caduti sarà possibile assistere alla creazione dal vivo di una forma di Parmigiano Reggiano.

L’appuntamento più atteso della Fiera è la 12a edizione del Palio del Parmigiano Reggiano “Città di Casina”lunedì 5 agosto alle ore 20:00 in piazza IV Novembre, nel quale i 41 caseifici competeranno con Parmigiano Reggiano di montagna di 24 e 40 mesi, che saranno valutati da una giuria composta da assaggiatori certificati della APR. A seguire, si terrà inoltre la 7a gara di taglio della forma: sotto gli occhi dei giudici e del pubblico, i mastri casari si sfideranno nel tagliare una forma in porzioni sempre più piccole, dalla mezza forma a un ottavo, sino ad arrivare a punte il più possibile vicine al chilo di peso l’una. È una gara che mira sia alla bellezza e alla nettezza del taglio, sia alla bravura nella porzionatura manuale della Dop.

«Siamo orgogliosi di annunciare la 58a edizione di questa rassegna unica nel suo genere», ha dichiarato Stefano Costi, sindaco di Casina. «Questa fiera è un’occasione irrinunciabile non solo per far conoscere il nostro territorio, ma anche per comunicare un prodotto di immenso valore quale il Parmigiano Reggiano di montagna. Un valore che non è solo finanziario, dato che la Dop è la colonna portante dell’economia di montagna e una delle principali attrazioni per il turismo enogastronomico, ma anche e soprattutto sociale, dato che dà un contributo fondamentale al mantenimento delle comunità in zone altrimenti a rischio abbandono».

https://www.parmigianoreggiano.com/it

Programma della 58a Fiera del Parmigiano Reggiano a CasinaDOWNLOAD

Ennio Barbieri fondatore di Lentium